Il futuro è al mio fianco

Il lavoro su di un set cinematografico non è mai semplice… Realizzare un film è una costante lotta contro il tempo e contro le infinite difficoltà logistiche di una macchina così complessa… In un gigantesco teatro trasformato in lager raccontiamo la storia vera di una ballerina ungherese che nell’orrore di Auschwitz ballò di fronte a Mengele nell’innocenza dei suoi 16 anni salvando la vita a se stessa e al suo gruppo di deportate.

Al nostro fianco un corpo di ballo di 15 giovanissimi ballerine e ballerini avviati a diventare danzatori professionisti.

Ho sempre pensato di dare il massimo su di un set… ma questi giovanissimi colleghi mi stanno dimostrando che il mio massimo è decisamente relativo. Arrivano sul set dopo ore di allenamento e provano e riprovano le loro coreografie (al fianco di due straordinarie coreografe) per decine di volte dal mattino presto a sera…

Sono instancabili, sono disciplinati, sono molto più grandi di quello che sembrano… e poi eccoli lì a ridere nella travolgente bellezza di chi è così giovane e carico di energia e voglia di fare. Sanno che stiamo raccontando una storia importante, una storia che il mondo deve conoscere…

“Facciamo memoria per costruire un futuro migliore” – diceva qualcuno.
Il futuro è al mio fianco di fronte ad una macchina da presa, in prima posizione, schiena perfettamente dritta, mento in alto… e divise di panno addosso, nel freddo di una sera di novembre… pronto a danzare appena qualcuno griderà: “Azione!”

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In collaborazione con Ass. Moka / MC-Teatro Civile

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