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La potenza della narrazione
Un racconto per far rivivere la memoria della Shoa
27 gennaio 2023 - Prima Serata
In onda su Rai Scuola
Edith premiato al Giffoni Film Festival 2022
Giffoni Impact Award
Un film di Emanuele Turelli / Regia di Marco Zuin
"«Una sola valigia!» - questo era stato l'ordine delle SS. Edith nella sua valigia aveva deciso di mettere la cosa più preziosa che possedeva: le sue scarpette da ballerina…"
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Una ballerina nell'inferno di Auschwitz

Ispirato ad una storia vera

Edith ha un sogno: diventare una grande ballerina. La danza per lei è tutto. La danza per lei è vita. Poi un giorno picchiano alla porta di casa. I militari urlano. Dicono di uscire, di abbandonare ogni cosa.

Edith viene internata nel campo di sterminio di Auschwitz. Le porteranno via la sua famiglia, i suoi affetti, la sua giovinezza, ma non riusciranno a portarle via il suo amore per la danza ed il coraggio di non arrendersi. Una storia tra le più potenti provenienti dalle drammatiche pagine della Shoah ispirata alla testimonianza della Dott.ssa Edith Eva Eger sopravvissuta ad Auschwitz.

Una Produzione Violet Moon. Scritto da Emanuele Turelli, regia di Marco Zuin con Marco Cortesi e Mara Moschini.

Balla per me
Quando Joseph Mengele le ordinò di ballare…

Era il maggio del 1944 quando Joseph Mengele, il celebre Dottor Morte, dopo aver mandato alla camera a gas la madre di Edith, entrò nella baracca dove la giovane risiedeva insieme ad altre deportate. «Balla per me!» fu l’ordine che l’ufficiale le intimò. Il criminale di guerra gioiva nel sadico divertimento di far danzare le deportate prima di inviarle a morte certa, ma ignorava che Edith fosse una ballerina fin dalla tenera età di 6 anni.

Edith ballò per Mengele mentre un’orchestra improvvisata di prigionieri suonava le note de “Sul Bel Danubio Blu” di Strauss. L’uomo restò senza parole, allibito e sconcertato di fronte a tanta bellezza e grazia. Premiò la giovane ballerina con un pezzo di pane. Grazie al suo coraggio e alla sua determinazione Edith aveva effettivamente salvato la vita a se stessa e alle sue compagne, ma la sua lotta per la sopravvivenza era appena iniziata…

"L'ufficiale, quello con la faccia da bambino, la guardò e sorrise. «Tanz für mich! Tanz für mich!» - ripeteva. Voleva che lei ballasse per lui…

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In collaborazione con Ass. Moka / MC-Teatro Civile

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